Immunità e Nutrizione
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La campagna di vaccinazione di massa ci aiuterà a tornare alla vita normale.
Abbiamo bisogno di un sistema immunitario efficiente per raggiungere l’appuntamento senza danni ed ottenere la massima risposta una volta fatta la vaccinazione.
Un fisico ben nutrito combatte meglio la malattia, non solo il coronavirus.
È arrivata la seconda ondata del contagio. C’è da chiedersi per quale ragione a parità di esposizione, alcune persone si ammalano ed altre no.
Alcuni guariscono velocemente altri si aggravano. E, perché, tra i contagiati c’è chi manifesta la malattia e chi no.
Affaticamento e predisposizione genetica sono le cause più accreditate.
Affaticamento. Il paziente zero colpito da coronavirus in Italia, è un paziente che aveva bruciato tutte le risorse vitali a causa del suo ritmo di vita: sport e lavoro intensi più volontariato.
Predisposizione genetica. Le cause genetiche non solo proteggono o predispongono all’infezione, ma scatenano anche l’intensità incontrollata della reazione infiammatoria dei casi più gravi.
Sicuramente il logorio da stress e la genetica giocano un ruolo importante, ma c’è un altro fattore che deve essere preso in considerazione. Si tratta delle carenze nutrizionali.
Carenze nutrizionali, terzo fattore. Non basta essere magri per essere malnutriti. Ci sono molti stati di apparente benessere che mascherano insufficienze alimentari pericolose.
Quanti di noi si ricordano della vitamina C solo quando arriva il raffreddore? Considerano secondari legumi e frutta secca. Evitano, per equivoci salutistici, i sani nutrimenti di molti cibi grassi (burro, uova, formaggi, pesci grassi). Non danno importanza alle fonti proteiche vegetali. E quanti anziani non vedono una spera di sole da anni?
Per finire, quali abitudini alimentari avevano i pazienti affaticati o con predisposizione genetica o appartenenti a categorie a rischio colpiti da virus in modo grave?
Le carenze nutrizionali fanno la differenza tra salute e malattia.
Gli stati latenti di malnutrizione predispongono alla malattia. La prevenzione deve essere fatta anche a tavola. Pandemia e carenze nutrizionali, un binomio che amplifica i rischi.