Omeopatia Cremona
Curare il simile col simile. Il fondatore dell’Omeopatia è un medico tedesco, Christian Friedrich Samuel Hahnemann, che visse tra la fine del settecento e l’inizio dell’ottocento ( 1755–1843).
Hahnemann iniziò a curare i suoi pazienti con dosaggi infinitesimali di sostanze che, a dosaggi più alti, avrebbero provocato gli stessi sintomi e danni della malattia da combattere.
Le cure mediche ai tempi di Hahnemann si basavano su salassi, clisteri, purganti, incisioni, cataplasmi, decotti. Il prodotto chimico più frequentemente usato era il sublimato di mercurio.
Una medicina, quindi, con poche risorse, non più all’altezza delle sfide della storia: le scoperte geografiche, il commercio coi nuovi mondi, le guerre di conquista.
Nella seconda metà del settecento l’Omeopatia nacque come risorsa alternativa alla ormai inadeguata medicina ufficiale. In quel tempo non solo Hahnemann si muoveva fuori dal contesto ufficiale, ma anche il medico inglese Jensen stava sperimentando cure considerate eretiche.
Mentre il tedesco Hahnemann scopriva i fondamenti dell’Omeopatia, l’inglese Edward Jenner (1749-1823), infatti, apriva la strada della medicina moderna inoculando piccole quantità di batteri di vaiolo vaccino a pazienti esposti al contagio, proteggendoli.
Pochi decenni più tardi un chimico francese, Louis Pasteur (1822– 1895), proseguì questo cammino dando origine alla microbiologia moderna, alla sterilizzazione batterica, alle vaccinazioni.
Che cosa hanno in comune questi uomini? Tutte e tre sfruttano la risposta dell’organismo alla cura per ottenere la guarigione. Non usano cure soppressive, ma cure attivatrici. Jenner e Pasteur col loro metodo stimolavano le difese immunitarie, mentre Hahnemann metteva in moto la risposta energetica dell’organismo nel suo insieme.
I rimedi omeopatici non vengono semplicemente diluiti. La loro diluizione si accompagna contemporaneamente alla cosiddetta succussione (scuotimento). Vengono scossi un numero di volte pari all’entità della diluizione (decine, centinaia, migliaia di volte …).
Questo metodo di preparazione arricchisce il rimedio finale di energia. Si tratta di un’energia che può essere rilevata con apparecchiature idonee (rilevatori elettromagnetici). Ogni rimedio possiede una lunghezza d’onda sua propria che i moderni strumenti di rilevazione sono in grado di registrare e riprodurre.
Le somministrazioni omeopatiche non forniscono sostanza chimica ponderale, ma energia volta a suscitare nell’organismo le risposte utili alla guarigione.
Il primo medico ad accorgersi della differenza tra diluizione semplice e diluizione accompagnata a succussione, fu James Tyler Kent (1849–1916), medico statunitense itinerante che notò come i rimedi che trasportava nella bisaccia del calesse, usato per i suoi spostamenti (rimedi a lungo scossi dal viaggio), fossero molto più efficaci degli stessi rimedi tenuti negli scaffali del suo studio.
Hahnemann e Kent sono considerati i padri dell’Omeopatia. A loro si devono i testi di riferimento l’Organon ed il Repertorio.
Christian Friedrich Samuel Hahnemann Organon dell’arte di Guarire, 1810. “Organon der Rationellen Heilkunde” Allgemeine Anzeiger, 1810
James Tyler Kent Repertory of the Homœopathic Materia Medica. Lancaster, PA: Examiner Printing House, 1897